Kamala Harris spicca il volo recuperando 6% su Donald Trump nei sondaggi

dal Podcast: La politica americana vista da Houston

Secondo la media dei sondaggi pubblicati il 13 agosto 2024, Kamala Harris ha spiccato il volo nella competizione elettorale contro Donald Trump per la presidenza USA. Il 21 luglio 2024, quando Joe Biden ha abbandonato la campagna elettorale, il candidato repubblicano Donald Trump aveva un vantaggio di 3,2% su di lui. In tre settimane, Kamala Harris ha recuperato circa 6% su Donald Trump. Ora Harris è in vantaggio su Trump per 2.7%. Potrà continuare questa traiettoria positiva o è solo il risultato di una “luna di miele” di cui godono i candidati relativamente nuovi, come sostengono gli analisti repubblicani? In questo podcast, Tony Quattrone descrive i problemi che Donald Trump sta creando ai suoi collaboratori con le evidenti bugie e le distorsioni che enuncia ad ogni comizio e conferenza stampa, rischiando di perdere le elezioni anche negli stati che tradizionalmente votano per il partito repubblicano, oltre che negli stati cosiddetti ballerini, che alternano il voto, ad ogni tornata elettorale, tra democratici e repubblicani. La strada per Kamala Harris è tutta in salita, ma ha dalla sua parte una campagna elettorale che guarda al futuro, con un tono di positività e gioia in contrapposizione alla visione “dark” dell’America presentata Donald Trump, che guarda al passato.

I sindacati americani per Obama

Anthony M. Quattrone

La maggiore confederazione sindacale americana, l’AFL-CIO, forte dei suoi nove milioni di iscritti suddivisi in 56 sindacati, ha deciso formalmente di appoggiare la candidatura alla presidenza degli Stati Uniti del senatore democratico dell’Illinois, Barack Obama.  La decisione della AFL-CIO segue quella del suo maggiore concorrente sindacale, Change to Win, che già lo scorso 21 febbraio annunciava la decisione di appoggiare Obama.  Change to Win rappresenta oltre sei milioni di lavoratori, suddivisi in sette potenti sindacati americani.  La forza economica delle due confederazioni sindacali è significativa, permettendo al senatore afro americano di poter contare su circa 300 milioni di dollari, e, secondo le stime sindacali, sul voto di almeno uno di ogni quattro elettori che andranno alle urne il prossimo novembre. Leggi tutto l’articolo!

Edwards appoggia Obama, e gli porta il voto operaio.

Anthony M. Quattrone

Il senatore dell’Illinois, Barack Obama, non poteva sperare di più dopo la sonora, anche se prevista, sconfitta di martedì 6 maggio in West Virginia: mercoledì ha ottenuto il sostegno ufficiale da parte dell’ex senatore del Nord Carolina, John Edwards.

Gli organi di informazione hanno spostato immediatamente la loro attenzione dai risultati negativi delle primarie di martedì, alla decisione di Edwards. La tempistica dell’annuncio di Edwards sembrerebbe parte di un’abile strategia mediatica della squadra di Obama, volta ad eliminare immediatamente qualsiasi ripercussione sfavorevole dei risultati di martedì. La campagna della senatrice di New York, Hillary Clinton, aveva tentato di capitalizzare il successo in West Virginia, dove la senatrice aveva vinto con oltre il 66 percento del voto popolare, ottenendo 20 delegati contro gli 8 per Obama, indicando che quest’ultimo non è particolarmente gradito dalla classe operaia bianca e dai bianchi con bassi livelli di scolarizzazione. Il West Virginia è uno stato conservatore, dove dominano i valori tradizionali americani di “dio, patria, e famiglia”. Leggi tutto l’articolo!