Effetto Obama sul voto conservatore nero.

Anthony M. Quattrone

Secondo alcuni studi sulla composizione dell’elettorato americano, risulta che la partecipazione al voto da parte degli elettori afro americani è aumentata fra le consultazioni presidenziali del 2000 e quelle del 2004, sia in termini di voti percentuali, sia in termini di voti popolari. Nel 2000, i neri rappresentavano il10 percento di coloro che hanno effettivamente votato, mentre nel 2004 hanno rappresentato circa il 12 percento. Nel 2000, votarono circa 10,5 milioni di neri, mentre nel 2004 il voto afro americano è salito a 14, 6 milioni, con una crescita di circa 4,1 milioni.

Un attento studio degli exit poll condotti dalla Voter News Service nel 2000, e da parte dell’Edison/Mitofsky nel 2004, danno alcune interessanti indicazioni, che sicuramente sono già allo studio degli strateghi elettorali del senatore democratico dell’Illinois, Barack Obama, e del senatore repubblicano dell’Arizona, John McCain, i due candidati alla presidenza USA del prossimo novembre. Leggi tutto l’articolo!

Obama in vantaggio su McCain, mentre continua la selezione dei vice.

ANTHONY M. QUATTRONE

I sondaggi USA confermano che, a partire dal 3 giugno, la data in cui Barack Obama ha conquistato la nomination democratica, si è delineato una leggera forbice a suo favore nei confronti del candidato repubblicano, John McCain.

Le rilevazioni della Gallup indicavano Obama e McCain pari con il 46 percento il primo giugno, con quest’ultimo che ha gradatamente perso punti, attestandosi al 42 percento il 10 giungo, contro un guadagno di 2 punti per Obama.  Ora Obama conduce, secondo la Gallup, per 48 a 42 percento.  Anche un sondaggio prodotto per il Wall Street Journal e la rete televisiva NBC indica un distacco di 6 punti percentuali, con Obama al 47 percento contro McCain al 41.

Un sondaggio della Rasmussen misura il gradimento degli elettori nei confronti dei due candidati.  McCain registra il gradimento del 54 percento degli elettori, contro il 43 a sfavore.  Obama registra il gradimento del 59 percento, contro il 40 a sfavore. Leggi tutto l’articolo!

Hillary Clinton abbandona e sostiene Barack Obama.

Clinton elogiata dalle commentatrici e opinioniste americane.

Anthony M. Quattrone

La senatrice di New York, Hillary Clinton, ha annunciato sabato 7 giugno, in un discorso presso il National Building Museum a Washington, D.C., l’abbandono della corsa per la nomina democratica per le presidenziali USA e il suo “inequivocabile e totale sostegno per il senatore dell’Illinois, Barack Obama,” nella sfida contro il candidato repubblicano, il senatore dell’Arizona, John McCain.  Il presidente Bill Clinton e la figlia Chelsea erano presenti affianco alla ex first lady durante il discorso, tenuto di fronte a migliaia di sostenitori.

Nel suo discorso, la Clinton ha elogiato pubblicamente Obama, affermando che “se vogliamo realizzare la copertura sanitaria universale, rialzare il prestigio dell’America nel mondo, e migliorare la condizione degli americani, dobbiamo assicurarci che Obama sia il prossimo residente degli Stati Uniti”. Leggi tutto l’articolo!

Obama vince la nomination democratica

Anthony M. Quattrone

Il senatore dell’Illinois, Barack Obama, ha raggiunto, martedì 3 giugno, la quota necessaria di delegati per diventare il candidato democratico da opporre il prossimo novembre a quello repubblicano, il senatore dell’Arizona, John McCain, per le presidenziali USA.  Obama ha superato quota 2.118 quando, dopo le primarie che si sono svolte in Montana e nel Sud Dakota ieri, ha raccolto il consenso di numerosi super delegati che non si erano ancora espressi.  Nelle consultazioni di martedì, Obama ha vinto in Montana, mentre la senatrice di New York, Hillary Clinton, ha vinto nel Sud Dakota.  Dei 31 delegati in palio, per il momento ne sono stati assegnati 14 ad Obama e 13 alla Clinton.  Con le primarie in questi due stati si sono concluse le primarie iniziata il 3 gennaio in Iowa. Leggi tutto l’articolo!

Primarie USA: Obama vede il traguardo

Portorico alla Clinton. Compromesso su Michigan e Florida. Obama in dirittura d’arrivo.

Anthony M. Quattrone

Il fine settimana appena trascorso, l’ultimo della stagione delle primarie democratiche USA, è stato particolarmente intenso sul fronte delle manovre interne al partito, mettendo in secondo piano lo scontro elettorale che si è svolto domenica in Portorico, dove, come ampiamente previsto, la senatrice di New York, Hillary Clinton, ha battuto il senatore dell’Illinois, Barack Obama.

Sabato, 31 maggio, la direzione democratica ha riunito il “Rules and Bylaws Committee”, il comitato composto di 27 votanti, responsabile per le regole e le norme del partito, per valutare la richiesta fatta sia dalla campagna elettorale della Clinton, sia dai rappresentanti dei partiti democratici statali della Florida e del Michigan, di contare anche i voti popolari e i delegati espressi dai due stati nei risultati finali delle primarie democratiche. Leggi tutto l’articolo!

Edwards appoggia Obama, e gli porta il voto operaio.

Anthony M. Quattrone

Il senatore dell’Illinois, Barack Obama, non poteva sperare di più dopo la sonora, anche se prevista, sconfitta di martedì 6 maggio in West Virginia: mercoledì ha ottenuto il sostegno ufficiale da parte dell’ex senatore del Nord Carolina, John Edwards.

Gli organi di informazione hanno spostato immediatamente la loro attenzione dai risultati negativi delle primarie di martedì, alla decisione di Edwards. La tempistica dell’annuncio di Edwards sembrerebbe parte di un’abile strategia mediatica della squadra di Obama, volta ad eliminare immediatamente qualsiasi ripercussione sfavorevole dei risultati di martedì. La campagna della senatrice di New York, Hillary Clinton, aveva tentato di capitalizzare il successo in West Virginia, dove la senatrice aveva vinto con oltre il 66 percento del voto popolare, ottenendo 20 delegati contro gli 8 per Obama, indicando che quest’ultimo non è particolarmente gradito dalla classe operaia bianca e dai bianchi con bassi livelli di scolarizzazione. Il West Virginia è uno stato conservatore, dove dominano i valori tradizionali americani di “dio, patria, e famiglia”. Leggi tutto l’articolo!

Obama in testa anche fra i superdelegati

Ieri si è votato nel West Virginia

Anthony M. Quattrone

Ieri si sono svolte le primarie democratiche in West Virginia, e, mentre il giornale va in stampa, si stanno concludendo le operazioni post voto, per assegnare i 28 delegati in palio.  Se le previsioni sono rispettate, la senatrice di New York, Hillary Clinton, dovrebbe aver vinto il West Virginia con un ampio margine.

I risultati delle consultazioni in questo piccolo stato di tradizione conservatrice, tuttavia, non avranno alcun effetto sulla traiettoria che ormai si sta consolidando a favore del senatore dell’Illinois, Barack Obama, il quale, domenica 11 maggio, ha superato l’ex first lady anche nel numero di superdelegati, confermando l’inversione di tendenza fra questi ultimi, che, fino a poche settimane fa, erano schierati in maggioranza a favore dell’ex first lady. Leggi tutto l’articolo!

Riforma del sistema sanitario al centro del dibattito elettorale USA

Anthony M. Quattrone

I risultati delle primarie che si sono tenute nell’Indiana e nel Nord Carolina, dove Obama ha vinto il maggior numero di delegati, 97 contro 86 della Clinton, con quattro ancora da assegnare, hanno confermato il vantaggio del senatore dell’Illinois, Barack Obama sulla senatrice di New York, Hillary Clinton, nel conteggio dei delegati finora assegnati nelle consultazioni svolte in 50 stati e territori americani. Obama ha vinto 1.589 delegati e ha il sostegno dichiarato di 261 superdelegati, per un totale di 1.850. Clinton ha vinto 1.424 delegati e ha il sostegno di 272 superdelegati, per un totale di 1.696. Servono 2.025 delegati per ottenere la nomination.

Sono ormai molti gli analisti democratici americani che hanno espresso la convinzione che, con le primarie che si terranno il 13 maggio in West Virginia, con 28 delegati in palio, e quelle del 20 maggio nell’Oregon, con 52 delegati, e nel Kentucky con 51, una vittoria di Obama, o anche un sostanziale pareggio con la Clinton, potrebbe determinare la fine della corsa per l’ex first lady. Nel frattempo i candidati continuano a scontrarsi sui principali temi del dibattito elettorale, ed in particolare, in casa democratica, su quello della riforma del sistema sanitario nazionale americano, o meglio, come pagare per le spese del sistema. Leggi tutto l’articolo!

La storia infinita: Oggi i democratici USA votano in Indiana e nel Nord Carolina

Anthony M. Quattrone

Sono 192 i delegati in palio nelle primarie democratiche che si svolgono oggi in Indiana e in Nord Carolina. Secondo i più recenti sondaggi, il senatore dell’Illinois, Barack Obama, è in vantaggio sulla senatrice di New York, Hillary Clinton, nel Nord Carolina, dove è forte la presenza dell’elettorato afro americano, ma è in svantaggio nell’Indiana, dove Clinton può contare sul sostegno di una forte e radicata base di lavoratori industriali. Dopo le primarie che si sono svolte in Pennsylvania il 22 aprile, che hanno visto la vittoria della senatrice di New York con l’assegnazione di 85 delegati contro i 73 per Obama, quest’ultimo ha vinto la consultazione del 3 maggio, che si è tenuta nel territorio americano di Guam, dove, però, a causa del basso scarto dei voti fra i due contendenti, i quattro delegati in palio sono stati divisi equamente. Leggi tutto l’articolo!

McCain tiene mentre Obama e Clinton si fronteggiano in Nord Carolina e Indiana.

Anthony M. Quattrone

Nelle primarie democratiche che si svolgeranno in Indiana e in Nord Carolina martedì 6 maggio sono in palio 192 delegati. Secondo i più recenti sondaggi, il senatore dell’Illinois, Barack Obama, è in vantaggio sulla senatrice di New York, Hillary Clinton, nel Nord Carolina, ma è in svantaggio nell’Indiana. Nel Nord Carolina, Obama può contare sulla presenza di numerosi elettori neri, mentre in Indiana Clinton può contare sul sostegno di una forte e radicata base di lavoratori industriali. Nel frattempo, Obama ha vinto la consultazione che si è svolta il 3 maggio nel territorio americano di Guam, ma, in base al basso scarto dei voti fra i due contendenti, i 4 delegati sono stati divisi equamente con Clinton. Leggi tutto l’articolo!