Le coalizioni elettorali nelle campagne presidenziali USA

Anthony M. Quattrone

L’evoluzione del sistema elettorale italiano da un sistema composto di tanti partiti, al sistema bipolare degli ultimi anni, che oggi sembrerebbe tendere verso il bipartitismo, ha dato agli elettori italiani la possibilità di abituarsi fin dal dopoguerra al concetto di coalizione politica costruita su accordi elettorali, in genere fra le dirigenze dei diversi partiti.  Nella realtà americana la situazione è diversa, principalmente perché, da oltre due cent’anni, vige un bipartitismo che lascia poco spazio alla possibilità che altri partiti possano radicarsi o anche riuscire a partecipare alle consultazioni nazionali.  Il concetto di coalizione in America non è, pertanto, legato ai partiti e all’ideologia che questi possono rappresentare, bensì ad altri fattori legati più all’antropologia culturale, agli interessi economici, la sociologia, la demografia, e la stessa geografia del paese.  Per comprendere meglio quanto sta accadendo durante le attuali primarie americane, e quello che succederà nei mesi che precedono le presidenziali del prossimo novembre, è utile comprendere la composizione delle basi elettorali dei due principali partiti, il repubblicano ed il democratico, non tralasciando l’analisi della composizione della gran massa di elettori che non s’identificano nei due partiti. Leggi tutto l’articolo!

Edwards appoggia Obama, e gli porta il voto operaio.

Anthony M. Quattrone

Il senatore dell’Illinois, Barack Obama, non poteva sperare di più dopo la sonora, anche se prevista, sconfitta di martedì 6 maggio in West Virginia: mercoledì ha ottenuto il sostegno ufficiale da parte dell’ex senatore del Nord Carolina, John Edwards.

Gli organi di informazione hanno spostato immediatamente la loro attenzione dai risultati negativi delle primarie di martedì, alla decisione di Edwards. La tempistica dell’annuncio di Edwards sembrerebbe parte di un’abile strategia mediatica della squadra di Obama, volta ad eliminare immediatamente qualsiasi ripercussione sfavorevole dei risultati di martedì. La campagna della senatrice di New York, Hillary Clinton, aveva tentato di capitalizzare il successo in West Virginia, dove la senatrice aveva vinto con oltre il 66 percento del voto popolare, ottenendo 20 delegati contro gli 8 per Obama, indicando che quest’ultimo non è particolarmente gradito dalla classe operaia bianca e dai bianchi con bassi livelli di scolarizzazione. Il West Virginia è uno stato conservatore, dove dominano i valori tradizionali americani di “dio, patria, e famiglia”. Leggi tutto l’articolo!

Obama in testa anche fra i superdelegati

Ieri si è votato nel West Virginia

Anthony M. Quattrone

Ieri si sono svolte le primarie democratiche in West Virginia, e, mentre il giornale va in stampa, si stanno concludendo le operazioni post voto, per assegnare i 28 delegati in palio.  Se le previsioni sono rispettate, la senatrice di New York, Hillary Clinton, dovrebbe aver vinto il West Virginia con un ampio margine.

I risultati delle consultazioni in questo piccolo stato di tradizione conservatrice, tuttavia, non avranno alcun effetto sulla traiettoria che ormai si sta consolidando a favore del senatore dell’Illinois, Barack Obama, il quale, domenica 11 maggio, ha superato l’ex first lady anche nel numero di superdelegati, confermando l’inversione di tendenza fra questi ultimi, che, fino a poche settimane fa, erano schierati in maggioranza a favore dell’ex first lady. Leggi tutto l’articolo!

Riforma del sistema sanitario al centro del dibattito elettorale USA

Anthony M. Quattrone

I risultati delle primarie che si sono tenute nell’Indiana e nel Nord Carolina, dove Obama ha vinto il maggior numero di delegati, 97 contro 86 della Clinton, con quattro ancora da assegnare, hanno confermato il vantaggio del senatore dell’Illinois, Barack Obama sulla senatrice di New York, Hillary Clinton, nel conteggio dei delegati finora assegnati nelle consultazioni svolte in 50 stati e territori americani. Obama ha vinto 1.589 delegati e ha il sostegno dichiarato di 261 superdelegati, per un totale di 1.850. Clinton ha vinto 1.424 delegati e ha il sostegno di 272 superdelegati, per un totale di 1.696. Servono 2.025 delegati per ottenere la nomination.

Sono ormai molti gli analisti democratici americani che hanno espresso la convinzione che, con le primarie che si terranno il 13 maggio in West Virginia, con 28 delegati in palio, e quelle del 20 maggio nell’Oregon, con 52 delegati, e nel Kentucky con 51, una vittoria di Obama, o anche un sostanziale pareggio con la Clinton, potrebbe determinare la fine della corsa per l’ex first lady. Nel frattempo i candidati continuano a scontrarsi sui principali temi del dibattito elettorale, ed in particolare, in casa democratica, su quello della riforma del sistema sanitario nazionale americano, o meglio, come pagare per le spese del sistema. Leggi tutto l’articolo!

La storia infinita: Oggi i democratici USA votano in Indiana e nel Nord Carolina

Anthony M. Quattrone

Sono 192 i delegati in palio nelle primarie democratiche che si svolgono oggi in Indiana e in Nord Carolina. Secondo i più recenti sondaggi, il senatore dell’Illinois, Barack Obama, è in vantaggio sulla senatrice di New York, Hillary Clinton, nel Nord Carolina, dove è forte la presenza dell’elettorato afro americano, ma è in svantaggio nell’Indiana, dove Clinton può contare sul sostegno di una forte e radicata base di lavoratori industriali. Dopo le primarie che si sono svolte in Pennsylvania il 22 aprile, che hanno visto la vittoria della senatrice di New York con l’assegnazione di 85 delegati contro i 73 per Obama, quest’ultimo ha vinto la consultazione del 3 maggio, che si è tenuta nel territorio americano di Guam, dove, però, a causa del basso scarto dei voti fra i due contendenti, i quattro delegati in palio sono stati divisi equamente. Leggi tutto l’articolo!

McCain tiene mentre Obama e Clinton si fronteggiano in Nord Carolina e Indiana.

Anthony M. Quattrone

Nelle primarie democratiche che si svolgeranno in Indiana e in Nord Carolina martedì 6 maggio sono in palio 192 delegati. Secondo i più recenti sondaggi, il senatore dell’Illinois, Barack Obama, è in vantaggio sulla senatrice di New York, Hillary Clinton, nel Nord Carolina, ma è in svantaggio nell’Indiana. Nel Nord Carolina, Obama può contare sulla presenza di numerosi elettori neri, mentre in Indiana Clinton può contare sul sostegno di una forte e radicata base di lavoratori industriali. Nel frattempo, Obama ha vinto la consultazione che si è svolta il 3 maggio nel territorio americano di Guam, ma, in base al basso scarto dei voti fra i due contendenti, i 4 delegati sono stati divisi equamente con Clinton. Leggi tutto l’articolo!

Oggi si vota in Pennsylvania: Match-point per Obama

Anthony M. Quattrone

Le primarie democratiche che si svolgono oggi nello stato della Pennsylvania potrebbero determinare la traiettoria finale per la nomina del candidato presidenziale che si opporrà, il prossimo novembre, al candidato repubblicano, il senatore dell’Arizona John McCain. Nelle consultazioni odierne, sono in palio 158 delegati. Fino ad oggi, gli elettori democratici hanno premiato attraverso le primarie il senatore dell’Illinois, Barack Obama, con 1.415 delegati, contro i 1.251 per la senatrice di New York, Hillary Clinton. Durante le prossime nove competizioni, dopo di quella odierna, e attraverso il completamento dell’assegnazione dei delegati per alcune competizioni che si sono già fatte, sono in palio ancora 429 delegati. Leggi tutto l’articolo!

Clinton accusa Obama di essere elitario.

“E’ elitario nei confronti dei ceti a basso reddito e con poca istruzione”

Anthony M. Quattrone

In America è in pieno svolgimento una campagna di stampa contro il senatore dell’Illinois, Barack Obama a proposito di alcune affermazioni che ha fatto il 6 aprile a San Francisco, durante una manifestazione per la raccolta dei fondi a sostegno della sua campagna elettorale, che sono state divulgate venerdì, 11 aprile, dal blog Huffington Post. Alcune di queste affermazioni, prese fuori del contesto in cui sono state fatte, hanno permesso sia alla sua concorrente per la nomina democratica, la senatrice di New York, Hillary Clinton, sia al candidato repubblicano per le presidenziali USA, il senatore dell’Arizona, John McCain, di dipingere Obama come un elitario che, forte della sua laurea in legge conseguita a Harvard, guarda dall’alto in basso i lavoratori bianchi a basso reddito e con poca istruzione, che vivono negli stati industriali colpiti dalla crisi economica. La campagna di stampa che in questi giorni è stata montata in modo magistrale dagli strateghi di Hillary Clinton, dovrà essere gestita con grande attenzione da Barack Obama perchè il voto dei “colletti blu” potrebbe essere decisivo non solo il 22 aprile in Pennsylvania, ed il 6 maggio in Indiana e nel Nord Carolina, quando si gareggerà per la conquista di 345 delegati in palio per la nomination democratica alla presidenza USA, ma anche a novembre, nella sfida contro McCain, se Obama diventerà il candidato democratico. Leggi tutto l’articolo!

La scelta fra Clinton e Obama sempre più nelle mani dei superdelegati.

Non si conoscono ancora i nomi di ben 76 superdelegati

ANTHONY M. QUATTRONE

La competizione per la nomina del candidato democratico per le presidenziali USA del 2008 si sta svolgendo su due piani: quello della lotta per conquistare i delegati in palio attraverso le consultazioni elettorali nei diversi stati e territori americani, e quello meno trasparente, ma altrettanto importante, per ottenere il sostegno dei “superdelegati”. Il senatore dell’Illinois, Barack Obama, conduce sulla senatrice di New York, Hillary Clinton, nella conta dei delegati assegnati attraverso le consultazioni, per 1.415 a 1.251. Durante le prossime le prossime 10 competizioni e attraverso il completamento dell’assegnazione dei delegati per alcune competizioni che si sono già fatte, sono in palio 587 delegati. Nessuno dei due candidati, pertanto, può matematicamente raggiungere quota 2.025 che servirebbero per ottenere la nomination ancora prima della Convention che si svolgerà il prossimo agosto a Denver, Colorado. Leggi tutto l’articolo!

Clinton e Obama: necessario abbassare i toni subito per vincere contro McCain a novembre.

Anthony M. Quattrone

Mentre il candidato repubblicano alle presidenziali USA, il senatore dell’Arizona, John McCain, può dedicarsi a tentare di allargare la sua base elettorale spostandosi verso il centro, come riferisce Domenico Maceri su Agenzia Radicale del 5 aprile, il partito democratico è nel mezzo di una dura campagna “fratricida” fra la senatrice di New York, Hillary Clinton, ed il senatore dell’Illinois, Barack Obama, che preoccupa la dirigenza del partito democratico. Il sito web del National Public Radio riporta il 4 aprile i risultati di un sondaggio che indicano che circa il 30 percento dei sostenitori della Clinton, e il 20 percento dei sostenitori di Obama voterebbero per il candidato repubblicano se il loro candidato non sarà scelto a rappresentare il partito nella competizione del prossimo novembre. Sono dati estremamente preoccupanti per la direzione democratica. Leggi tutto l’articolo!