Anthony M. Quattrone
Mancano solo cinque giorni alle elezioni americane e la competizione per la Casa Bianca vede il presidente in carica, Barack Obama, e lo sfidante repubblicano, Mitt Romney, battersi per conquistare il voto dei cittadini negli undici stati “ballerini”, quelli che determineranno chi sarà il prossimo presidente americano. Alla fine dei giochi, non importerà chi avrà la maggioranza del voto popolare, ma chi avrà superato 270 voti elettorali dei 538 in palio, assegnati a ciascuno stato in base alla popolazione. Nei diversi stati, chi ottiene la maggioranza del voto popolare vince tutti i voti elettorali assegnati a quello stato. Obama avrebbe, secondo la media dei sondaggi nazionali, 201 voti elettorali “sicuri” contro i 191 per Romney. Dei 146 voti rimanenti, i sondaggi darebbero 89 a Obama, portandolo a quota 290, e 57 a Romney, il quale raggiungerebbe quota 248.
Il margine di vittoria di Obama nei sondaggi degli otto stati dove sarebbe vincente, tuttavia, è ben all’interno del margine d’errore dichiarato dai sondaggisti. In breve, il presidente deve continuare un’intensa campagna specialmente in Ohio, con i suoi 18 voti, in Pennsylvania, con 20, Wisconsin con 10, Nevada con 6, e Michigan con 16. Con la vittoria in questi cinque stati, Obama raggiungerebbe quota 271. Ma Obama deve essere anche pronto in caso che Romney riuscisse nel conquistare l’Ohio, togliendo 18 voti al presidente, nel rimpiazzare quei voti con quelli del Colorado (9), Iowa (6) e New Hampshire (4), per un totale di 19 voti, che lo porterebbero oltre l’asticella di 270.
Molti commentatori americani, analizzando il potenziale effetto dell’uragano Sandy sul risultato delle elezioni americane, hanno notato che se da un lato Obama ha sicuramente guadagnato punti fra gli elettori per la sua impeccabile gestione dell’emergenza, con tanti complimenti ricevuti anche da acerrimi avversari politici del calibro del governatore repubblicano del New Jersey, Chris Christie, dall’altro lato sembra che il presidente rischi di perdere le elezioni in Ohio e Virginia perché le contee maggiormente colpite dal maltempo, dove la popolazione potrebbe non riuscire ad andare a votare, sono quelle che hanno una maggioranza elettorale democratica. L’Ohio e la Virginia potrebbero passare da un candidato all’altro, determinando chi sarà il futuro presidente, per pochi voti.
Mentre i candidati continuano a fare comizi e raduni in particolare negli stati ballerini, i commentatori sono attenti alle notizie che provengono dall’economia. Ogni notizia positiva può spingere l’ago della bilancia a favore di Obama, mentre quelle negative possono aumentare le possibilità dello sfidante. Pochi giorni fa sono stati diramati dall’Università del Michigan i dati che indicano l’ aumento della fiducia dei consumatori rispetto al mese precedente, raggiungendo la quota più alta degli ultimi cinque anni. Ora si aspettano i dati sull’occupazione, che saranno diramati venerdì, 2 novembre 2012.