Barack Obama vince oltre le previsioni in Sud Carolina.

ANTHONY M. QUATTRONE

Barack Obama sbanca nel Sud Carolina, andando oltre tutte le previsioni dei sondaggi, ottenendo il 55,40 percento dei consensi degli elettori democratici.  Hillary Clinton ha ottenuto il secondo posto con il 26,5 percento, davanti a John Edwards con il 17,6 percento.

La straordinaria partecipazione popolare nelle primarie democratiche nel Sud Carolina, dove oltre 530 mila cittadini hanno votato, registrando l’83,5 percento di aumento rispetto al 2004, quando 290 mila democratici votarono, indica che l’interesse popolare nei confronti dei democratici si va consolidando, seguendo una traiettoria iniziata in Iowa e continuata negli altri stati dove, fino ad ora, si sono svolte le primarie del partito dell’asinello.

Secondo un exit poll condotto per il New York Times , circa il 55 percento dei votanti era composto da neri e 43 percento da bianchi.  Obama è riuscito a conquistare il 78 percento del voto nero, Clinton il 19, e Edwards il 2 percento.  Fra i bianchi, Obama ha ottenuto solo il 24 percento, contro il 36 per Clinton e il 40 per Edwards.

Secondo Patrick Healy del New York Times, la vittoria di Obama è in parte dovuta al fatto che il senatore dell’Illinois “è riuscito a portare al voto un altissimo numero di neri, una dinamica che non si dimostrerà necessariamente decisiva nei 22 stati in cui si svolgeranno le consultazioni il 5 febbraio”.  Nel suo articolo del 27 gennaio, Healy scrive che Obama ha ottenuto “una quota del voto bianco, il 24 percento, al di sotto di quanto ottenuto in Iowa e nel New Hampshire, un dato che solleva la preoccupazione che la questione razziale potrà dividere i democratici, anche a fronte dello straordinario entusiasmo che il partito dimostra nei confronti dei suoi candidati”.

Secondo l’influente deputato nero del Sud Carolina, James Clyburn, il quale continua a dichiarare una formale neutralità nei confronti di tutti i candidati democratici, gli attacchi molto duri che l’ex presidente Bill Clinton ha rivolto contro Obama lo hanno aiutato a procedere in avanti.  Per Clyburn, se Obama vincerà la candidatura democratica, “dovrà affrontare un’offensiva piena di attacchi quest’autunno, e potrà rivolgere lo sguardo verso il Sud Carolina, come il posto che lo ha temprato”.

Obama, immediatamente dopo aver appreso i risultati ha dichiarato, ad una folla festante in Columbia, la capitale del Sud Carolina, che “stasera, ai cinici che credevano che quello che era iniziato nelle nevi dell’Iowa era solo un’illusione è stata raccontata una storia diversa dalla brava gente del Sud Carolina. Dopo quattro grosse competizioni in ogni angolo del paese, abbiamo più voti, più delegati, e la più diversa coalizione di Americani che abbiamo visto da tanto, tantissimo tempo.”

Obama, rispondendo ad un attacco dei coniugi Clinton, che prima delle primarie del Sud Carolina hanno utilizzato qualche frase di Obama, fuori del contesto in cui erano state pronunciate, per far sembrare che il senatore dell’Illinois era favorevole alle idee dei repubblicani, ha dichiarato che “siamo di fronte a decenni di amara partigianeria che porta i politici a demonizzare gli avversari, invece di avvicinarsi.  E’ un tipo di partigianeria che ti vieta anche di dire che un repubblicano ha un’idea, anche se è un’idea che non condividi.  Questo tipo di politica non fa bene al nostro partito, e non fa bene al nostro paese.”

In un editoriale del New York Times di oggi, Caroline Kennedy, la figlia del presidente John F. Kennedy, assassinato nel 1963, ha scritto un opinione a favore di Barack Obama intitolato “Un presidente come mio padre”.  Caroline scrive che “non ho mai visto un presidente che mi ha potuto ispirare nel modo in cui le persone mi dicono che mio padre ispirava loro.  Ma per la prima volta, penso che ho trovato un uomo che potrebbe essere quel presidente—non solo per me, ma per una nuova generazione di americani”.

I democratici si concentreranno nei prossimi dieci giorni sulla tornata elettorale del 5 febbraio, quando in 22 stati si svolgeranno le consultazioni.  I repubblicani dovranno prima completare la gara in Florida, martedì 29 gennaio, dove al vincitore saranno assegnati tutti i 57 delegati in palio, per poi affrontare il Super Tuesday del 5 febbraio.  In Florida, voteranno anche i democratici, ma la direzione nazionale del partito ha tolto alla Florida tutti i delegati, sanzionando lo stato per aver anticipato la data delle primarie a gennaio.

Pubblicato su Agenzia Radicale il 27 gennaio 2008.

Autore: Tony Quattrone

Tony Quattrone è stato eletto rappresentante del Partito Democratico USA in Italia dal marzo 2015 al marzo 2017 (Democrats Abroad Italy-Chair). Ora vive a Houston, Texas, dove milita nel Partito Democratico della Contea di Harris. Ha vissuto in Italia per quasi 50 anni, dove ha lavorato prima per i programmi universitari del Dipartimento della Difesa USA, e poi come Capo delle Risorse Civili del Comando NATO di Napoli. Ha pubblicato oltre 200 articoli in italiano per diverse testate (Quaderni Radicali, Il Denaro, L'Avanti, ecc.) ed è stato intervista più volte dalla RAI e altre emittenti in Italia a proposito delle elezioni USA.