McCain a caccia del voto religioso; Obama cerca voti fra gli operai

Anthony M. Quattrone

La competizione elettorale per la presidenza USA fra il senatore repubblicano dell’Arizona, John McCain, e il senatore democratico dell’Illinois, Barack Obama, è entrata nella delicata fase dove i candidati devono unire o tentare di tenere unite le proprie basi elettorali, mentre creano coalizioni miranti a superare il quorum di 270 voti elettorali necessari per arrivare alla Casa Bianca.

Si ricordi che l’elezione del presidente americano non avviene attraverso il voto popolare diretto, bensì attraverso un Collegio presidenziale di cui fanno parte 538 grandi elettori. In pratica, a novembre si svolgeranno 51 elezioni separate, una per ognuno dei 50 stati, più una per il Distretto di Columbia, sede della capitale, Washington. In 49 di queste competizioni, vigerà la regola del “winner takes all”, vale a dire, chi ottiene la maggioranza dei voti popolari, otterrà il voto di tutti i grandi elettori che rappresenteranno quello stato nelle deliberazioni del Collegio presidenziale, il quale, di fatto, eleggerà il presidente. Due stati, il Maine ed il Nebraska, fanno da eccezione, con un totale di soli 17 voti, perchè utilizzano un sistema basato sui distretti elettorali all’interno dei rispettivi stati, con una correzione per chi ottiene la maggioranza del voto popolare a livello statale. Leggi tutto l’articolo!

I sindacati americani per Obama

Anthony M. Quattrone

La maggiore confederazione sindacale americana, l’AFL-CIO, forte dei suoi nove milioni di iscritti suddivisi in 56 sindacati, ha deciso formalmente di appoggiare la candidatura alla presidenza degli Stati Uniti del senatore democratico dell’Illinois, Barack Obama.  La decisione della AFL-CIO segue quella del suo maggiore concorrente sindacale, Change to Win, che già lo scorso 21 febbraio annunciava la decisione di appoggiare Obama.  Change to Win rappresenta oltre sei milioni di lavoratori, suddivisi in sette potenti sindacati americani.  La forza economica delle due confederazioni sindacali è significativa, permettendo al senatore afro americano di poter contare su circa 300 milioni di dollari, e, secondo le stime sindacali, sul voto di almeno uno di ogni quattro elettori che andranno alle urne il prossimo novembre. Leggi tutto l’articolo!

Effetto Obama sul voto conservatore nero.

Anthony M. Quattrone

Secondo alcuni studi sulla composizione dell’elettorato americano, risulta che la partecipazione al voto da parte degli elettori afro americani è aumentata fra le consultazioni presidenziali del 2000 e quelle del 2004, sia in termini di voti percentuali, sia in termini di voti popolari. Nel 2000, i neri rappresentavano il10 percento di coloro che hanno effettivamente votato, mentre nel 2004 hanno rappresentato circa il 12 percento. Nel 2000, votarono circa 10,5 milioni di neri, mentre nel 2004 il voto afro americano è salito a 14, 6 milioni, con una crescita di circa 4,1 milioni.

Un attento studio degli exit poll condotti dalla Voter News Service nel 2000, e da parte dell’Edison/Mitofsky nel 2004, danno alcune interessanti indicazioni, che sicuramente sono già allo studio degli strateghi elettorali del senatore democratico dell’Illinois, Barack Obama, e del senatore repubblicano dell’Arizona, John McCain, i due candidati alla presidenza USA del prossimo novembre. Leggi tutto l’articolo!

Obama in vantaggio su McCain, mentre continua la selezione dei vice.

ANTHONY M. QUATTRONE

I sondaggi USA confermano che, a partire dal 3 giugno, la data in cui Barack Obama ha conquistato la nomination democratica, si è delineato una leggera forbice a suo favore nei confronti del candidato repubblicano, John McCain.

Le rilevazioni della Gallup indicavano Obama e McCain pari con il 46 percento il primo giugno, con quest’ultimo che ha gradatamente perso punti, attestandosi al 42 percento il 10 giungo, contro un guadagno di 2 punti per Obama.  Ora Obama conduce, secondo la Gallup, per 48 a 42 percento.  Anche un sondaggio prodotto per il Wall Street Journal e la rete televisiva NBC indica un distacco di 6 punti percentuali, con Obama al 47 percento contro McCain al 41.

Un sondaggio della Rasmussen misura il gradimento degli elettori nei confronti dei due candidati.  McCain registra il gradimento del 54 percento degli elettori, contro il 43 a sfavore.  Obama registra il gradimento del 59 percento, contro il 40 a sfavore. Leggi tutto l’articolo!

Hillary Clinton abbandona e sostiene Barack Obama.

Clinton elogiata dalle commentatrici e opinioniste americane.

Anthony M. Quattrone

La senatrice di New York, Hillary Clinton, ha annunciato sabato 7 giugno, in un discorso presso il National Building Museum a Washington, D.C., l’abbandono della corsa per la nomina democratica per le presidenziali USA e il suo “inequivocabile e totale sostegno per il senatore dell’Illinois, Barack Obama,” nella sfida contro il candidato repubblicano, il senatore dell’Arizona, John McCain.  Il presidente Bill Clinton e la figlia Chelsea erano presenti affianco alla ex first lady durante il discorso, tenuto di fronte a migliaia di sostenitori.

Nel suo discorso, la Clinton ha elogiato pubblicamente Obama, affermando che “se vogliamo realizzare la copertura sanitaria universale, rialzare il prestigio dell’America nel mondo, e migliorare la condizione degli americani, dobbiamo assicurarci che Obama sia il prossimo residente degli Stati Uniti”. Leggi tutto l’articolo!

Obama vince la nomination democratica

Anthony M. Quattrone

Il senatore dell’Illinois, Barack Obama, ha raggiunto, martedì 3 giugno, la quota necessaria di delegati per diventare il candidato democratico da opporre il prossimo novembre a quello repubblicano, il senatore dell’Arizona, John McCain, per le presidenziali USA.  Obama ha superato quota 2.118 quando, dopo le primarie che si sono svolte in Montana e nel Sud Dakota ieri, ha raccolto il consenso di numerosi super delegati che non si erano ancora espressi.  Nelle consultazioni di martedì, Obama ha vinto in Montana, mentre la senatrice di New York, Hillary Clinton, ha vinto nel Sud Dakota.  Dei 31 delegati in palio, per il momento ne sono stati assegnati 14 ad Obama e 13 alla Clinton.  Con le primarie in questi due stati si sono concluse le primarie iniziata il 3 gennaio in Iowa. Leggi tutto l’articolo!

Primarie USA: Obama vede il traguardo

Portorico alla Clinton. Compromesso su Michigan e Florida. Obama in dirittura d’arrivo.

Anthony M. Quattrone

Il fine settimana appena trascorso, l’ultimo della stagione delle primarie democratiche USA, è stato particolarmente intenso sul fronte delle manovre interne al partito, mettendo in secondo piano lo scontro elettorale che si è svolto domenica in Portorico, dove, come ampiamente previsto, la senatrice di New York, Hillary Clinton, ha battuto il senatore dell’Illinois, Barack Obama.

Sabato, 31 maggio, la direzione democratica ha riunito il “Rules and Bylaws Committee”, il comitato composto di 27 votanti, responsabile per le regole e le norme del partito, per valutare la richiesta fatta sia dalla campagna elettorale della Clinton, sia dai rappresentanti dei partiti democratici statali della Florida e del Michigan, di contare anche i voti popolari e i delegati espressi dai due stati nei risultati finali delle primarie democratiche. Leggi tutto l’articolo!