Per Obama la risorsa Ted Kennedy

ANTHONY M. QUATTRONE

Il patriarca del partito democratico, il senatore Ted Kennedy, ha finalmente deciso di annunciare pubblicamente che appoggerà la Barack Obama per la candidatura democratica per le presidenziali del 2008. L’annuncio di Ted Kennedy è avvenuto un giorno dopo la presa di posizione di Caroline Kennedy, figlia del presidente John Fitzgerald Kennedy, domenica mattina, quando sul New York Times ha definito Obama “un presidente come mio padre”

L’annuncio di Ted Kennedy, unico fratello in vita del presidente John e del compianto Robert, entrambi assassinati negli anni 60, è stato fatto ieri all’American University a Washignton, alla presenza di Caroline, del deputato del Rhode Island, Patrick J. Kennedy, e dello stesso Obama. Il senatore Kennedy ha dichiarato, dinnanzi ad una folla festante di studenti e accademici, che Obama “è un leader che vede con chiarezza il mondo, senza essere un cinico. E’ un combattente che si appassiona per le cause in cui crede, senza demonizzare coloro che hanno un punto di vista diverso dal suo”.

Per Kennedy, “con Obama abbiamo un nuovo leader nazionale che sta impostando per l’America un tipo diverso di campagna, che non riguarda solo se stesso, ma tutti noi. E’ una campagna a proposito del paese che sapremo diventare, se saremo capaci di innalzarci sopra la vecchia politica che ci classifica in gruppi diversi, l’uno contro l’altro”.

Secondo Jeff Zeleny del New York Times, Ted Kennedy ha voluto dare un tono personale alla dichiarazione di sostegno per Obama citando diverse volte i suoi due fratelli assassinati, cosa che il senatore fa molto di rado in pubblico. Nel suo articolo, Zeleny riferisce un’affermazione nel quale Ted Kennedy collega Barack Obama a suo fratello John: “C’era un altro tempo, in cui un altro giovane candidato gareggiava per la presidenza e sfidava l’America a varcare una nuova frontiera. Affrontò le critiche rivoltegli da un precedente presidente democratico, che era molto rispettato nel partito” riferendosi a Harry S. Truman. “E John Kennedy rispose: ‘Il mondo sta cambiando. I vecchi modi di fare non funzionano più. E’ venuto il momento per una nuova generazione di leadership’. E così è nel caso di Barack Obama”.

Il sostegno dei Kennedy potrebbe essere determinante per Obama nel contrastare la forza organizzativa di Hillary Clinton. Nelle primarie che si svolgeranno in ben 22 stati nel Super Tuesday di martedì 5 febbraio, Obama non potrà contare sul forte sostegno degli elettori neri, ma dovrà cercare di ottenere ampi consensi nella comunità ispanica, tradizionalmente vicino a Bill e Hillary Clinton, e fra i bianchi. La figura dominante di Ted Kennedy nel partito democratico e l’immensa rete di contatti politici sviluppati dal “Kennedy Clan” saranno messe alla prova la settimana prossima.

La forza e l’esperienza dei Kennedy saranno sicuramente fondamentali per Obama quando dovrà affrontare attacchi spregiudicati da parte degli avversari. I Clinton ora, e i repubblicani un domani, se Obama diventerà il candidato presidenziale dei democratici, sapranno sfruttare ogni errore del giovane senatore, e gli imputeranno qualsiasi manchevolezza, reale o presunta. Per esempio, Hillary Clinton ha recentemente accusato Obama di aver avuto il sostegno dell’imprenditore immobiliare di Chicago, Antoin “Tony” Rezko, un indiziato per frode, per il quale un giudice federale ha revocato ieri la cauzione di due milioni di dollari, arrestandolo nell’attesa del processo che si svolgerà il prossimo 25 febbraio.

Rezko ha contribuito finanziariamente in passato alle campagne elettorali di Obama per deputato alla Camera dei Deputati dell’Illinois e per il Senato USA, oltre all’attuale campagna per le primarie democratiche. Nel 2006, quando Obama fu informato delle accuse federali contro Rezko, il senatore donò $11.500 ricevuti dall’imprenditore ad attività di beneficenza. All’inizio di gennaio di quest’anno, Obama ha devoluto in beneficenza anche $40.000 che ha ricevuto per le sue campagne precedenti da donatori collegati in qualche modo a Rezko.

Forse l’immediata reazione di Obama nel distanziarsi da Rezko, donando in beneficenza i finanziamenti ricevuti, e la sua totale estraneità alle attività dell’indiziato, gli hanno permesso di bloccare subito qualsiasi speculazione giornalistica e politica, incluso l’infelice attacco da parte dei coniugi Clinton. La campagna elettorale è lunga, e la strada che Obama dovrà percorrere sarà piena di tanti altri attacchi politici e personali. La forza dei Kennedy sarà sicuramente una preziosissima risorsa per il giovane senatore nero dell’Illinois nel percorrere la strada tutta in salita verso la nomination democratica.

Pubblicato su Agenzia Radicale il 29 gennaio 2008.

Autore: Tony Quattrone

Tony Quattrone è stato eletto rappresentante del Partito Democratico USA in Italia dal marzo 2015 al marzo 2017 (Democrats Abroad Italy-Chair). Ora vive a Houston, Texas, dove milita nel Partito Democratico della Contea di Harris. Ha vissuto in Italia per quasi 50 anni, dove ha lavorato prima per i programmi universitari del Dipartimento della Difesa USA, e poi come Capo delle Risorse Civili del Comando NATO di Napoli. Ha pubblicato oltre 200 articoli in italiano per diverse testate (Quaderni Radicali, Il Denaro, L'Avanti, ecc.) ed è stato intervista più volte dalla RAI e altre emittenti in Italia a proposito delle elezioni USA.