Le nuove sfide della NATO

Marco Maniaci

NATO Secretary Jaap de Hoop Scheffer, Barack H. Obama, President of the United States of America, Nicolas Sarkozy, President of France, and Angela Merkel, Chancellor of the Federal Republic of Germany (hidden by Sarkozy) crossing the "Passerelle de deux rives" from Germany into France (NATO photo, 4 April 2009)
NATO Secretary Jaap de Hoop Scheffer, Barack H. Obama, President of the United States of America, Nicolas Sarkozy, President of France, and Angela Merkel, Chancellor of the Federal Republic of Germany (hidden by Sarkozy) crossing the "Passerelle de deux rives" from Germany into France (NATO photo, 4 April 2009)

C’era una volta la guerra fredda, con i suoi “blocchi” e con i suoi muri.  Da una parte i comunisti, dall’altra il mondo libero.  In quella visione del mondo la NATO sapeva quale era la sua funzione:  quella di contenimento del blocco orientale.  Negli anni novanta, con la scomparsa dell’URSS, quell’obiettivo si è esaurito.  L’ 11 settembre avrebbe potuto dare quella nuova funzione che la NATO stava cercando nel XXI secolo, ma la visione unilaterale dell’amministrazione Bush ha in pratica fatto fallire questa ipotesi.

L’arrivo alla Casa Bianca di Barack Obama ha, però, dato una svolta forse epocale anche in questo campo.

La sua visione della politica estera americana ha avuto un piccolo coronamento nell’ultimo vertice NATO a Strasburgo e Baden-Baden dove è riuscito a strappare l’adesione dei partner europei alla sua linea d’azione in Afghanistan.  Gli alleati della NATO parteciperanno  con uno sforzo maggiore alle operazioni militari contro i talebani e soprattutto nella stabilizzazione del paese, senza dimenticare l’incremento delle truppe in vista dell’appuntamento elettorale afgano di agosto.  Si tratta però soprattutto di addestratori che dovrebbero dar vita nel paese alla creazione di una NATO Training Mission, simile a quello creato con successo in Iraq.

Questo non fa gridare al successo pieno di Obama  da parte di alcuni commentatori, perché gli Stati Uniti sono riusciti ad ottenere solo 5.000 soldati da parte degli alleati per addestrare l’esercito locale.  Certamente non ci saranno le cifre richieste dagli statunitensi.  Ma l’ex senatore dell’Illinois si mostra però assai soddisfatto “dell’impegno concreto”offerto dagli alleati della NATO.

“Gli Stati Uniti vogliono che l’Europa rafforzi le proprie capacità militari, nell’ambito della NATO”,  in questi termini si è espresso il leader americano nella conferenza congiunta con Sarkozy prima del vertice dell’alleanza per il sessantesimo anniversario della NATO, lo scorso aprile.  Vertice della NATO, che ha segnato il ritorno, appunto, della Francia nella partecipazione della struttura militare, ha anche  ricucito, probabilmente,  lo strappo che si era avuto tra gli USA e i suoi partner europei duranti gli anni dell’amministrazione Bush, con le sue scelte in materia di politica estera.

Gli Stati Uniti auspicano, perciò, una maggiore collaborazione con gli alleati dell’altra sponda dell’Atlantico, sperando di rinnovare il ruolo dell’alleanza in vista delle nuove sfide che il colosso a stelle e strisce dovrà affrontare in questo secolo.  Un ruolo che si esprime nella lotta al terrorismo, Obama ha infatti dichiarato che “anche se George Bush non è più il presidente degli Stati Uniti, al Qaeda è ancora una minaccia”,  aggiungendo che “è più probabile che al Qaeda colpisca l’Europa che gli USA, a causa della prossimità del suo territorio.”  Ma le nuove sfide dell’alleanza non saranno solo la lotta al terrorismo o la guerra in Afghanistan, ma anche la guerra alla pirateria nelle acque internazionali, l’allargamento verso est con l’ingresso di Ucraina e Georgia, e la visione di un mondo non più bipolare o unipolare bensì multipolare con il peso sempre più enorme di paesi come la Cina e l’India .

La questione dell’allargamento della NATO ad est porta inevitabilmente poi ai rapporti con la Russia, altro tema spinoso dopo la crisi georgiana dell’estate scorsa.  Proprio questo tema potrebbe portare ad eventuali divergenze tra gli USA e i suoi alleati europei.  L’America di Bush avrebbe voluto già integrare l’Ucraina e la Georgia nella NATO, ma proprio gli europei si opposero per non urtare la Russia.   Un nuovo modo di intendere la NATO che dovrebbe portare quest’ultima ad assumere un ruolo guida nella sfida della sicurezza per questo secolo, dove il tema afghano potrà essere solo il primo banco di prova.