Clinton accusa Obama di essere elitario.

“E’ elitario nei confronti dei ceti a basso reddito e con poca istruzione”

Anthony M. Quattrone

In America è in pieno svolgimento una campagna di stampa contro il senatore dell’Illinois, Barack Obama a proposito di alcune affermazioni che ha fatto il 6 aprile a San Francisco, durante una manifestazione per la raccolta dei fondi a sostegno della sua campagna elettorale, che sono state divulgate venerdì, 11 aprile, dal blog Huffington Post. Alcune di queste affermazioni, prese fuori del contesto in cui sono state fatte, hanno permesso sia alla sua concorrente per la nomina democratica, la senatrice di New York, Hillary Clinton, sia al candidato repubblicano per le presidenziali USA, il senatore dell’Arizona, John McCain, di dipingere Obama come un elitario che, forte della sua laurea in legge conseguita a Harvard, guarda dall’alto in basso i lavoratori bianchi a basso reddito e con poca istruzione, che vivono negli stati industriali colpiti dalla crisi economica. La campagna di stampa che in questi giorni è stata montata in modo magistrale dagli strateghi di Hillary Clinton, dovrà essere gestita con grande attenzione da Barack Obama perchè il voto dei “colletti blu” potrebbe essere decisivo non solo il 22 aprile in Pennsylvania, ed il 6 maggio in Indiana e nel Nord Carolina, quando si gareggerà per la conquista di 345 delegati in palio per la nomination democratica alla presidenza USA, ma anche a novembre, nella sfida contro McCain, se Obama diventerà il candidato democratico.

Molti lavoratori americani a basso reddito, appartenenti alle categorie tipicamente definite dalla sociologia accademica americana “colletti blu”, sostengono valori etici e politici vicini alle posizioni conservatrici, se non addirittura reazionarie. I concetti di “Dio, Patria, e Famiglia”, combinati con l’ostinata difesa del diritto costituzionale a possedere un’arma da fuoco, erano già radicati in vasti settori del proletariato americano in stati come la Pennsylvania, e con l’avvento della spietata competizione commerciale a livello mondiale, caratterizzata dal trasferimento di milioni di posti di lavoro dall’America a quei paesi dove il costo della manodopera è molto più basso, e l’arrivo in America di milioni di immigranti latini illegali, disposti a lavorare non solo al nero dei contributi sociali ma anche per paghe più basse degli americani, si è fatta strada fra i lavoratori USA anche la xenofobia e l’avversione per il mercato libero globale.

La maggior parte dei giornali nazionali americani, così come il Corriere della Sera del 13 aprile, non citano il contesto del discorso di Obama, ma solo le affermazioni finali che fanno sembrare il senatore dell’Illinois un candidato elitario. Obama, parlando della difficoltà che s’incontra nel comunicare il suo messaggio di “speranza e di cambiamento” in alcune città dove la crisi economica è più forte, e dove vige il cinismo nei confronti della politica in generale e del governo in particolare, ha detto, “in alcune di queste comunità nei grandi stati industriali come l’Ohio e la Pennsylvania, la gente è stata calpestata per tanto tempo, e si sentono traditi dal governo, e quando sentono un’oratoria che si basa sulla necessità di non essere cinici a riguardo del governo, allora una parte di loro non l’accetta. . . . La verità è che la nostra sfida è di riuscire a persuadere le persone che è possibile progredire anche quando non c’è nessuna traccia di questo progresso nelle loro vite giornaliere”. Questa prima parte non è stata citata dai giornali, mentre la parte finale, che farebbe sembrare Obama un elitario, è largamente citata: “Andate in queste piccole città della Pennsylvania, come in molte piccole città del Midwest, dove i posti di lavoro sono scomparsi da 25 anni e niente li ha rimpiazzati. Queste comunità sono crollate sotto l’amministrazione Clinton, poi sotto l’amministrazione Bush, e ogni amministrazione che si succedeva diceva che, in qualche modo, queste comunità si sarebbero rigenerate e invece non è successo. Quindi non è una sorpresa che la gente è amareggiata (ndt, nel senso di “risentita” o “inasprita”), che si aggrappino alle armi o alla religione, o all’antipatia verso chi non è come loro o al risentimento contro gli immigrati e contro il libero commercio per giustificare le loro frustrazioni”.

La critica specifica di Hillary Clinton e John McCain si riferisce in particolare al ruolo della religione e del diritto a possedere un’arma per i lavoratori della Pennsylvania. Per entrambi, i lavoratori di questo stato sono sempre stati religiosi e credenti in Dio, e da sempre molti di loro sono cacciatori e pescatori, e non si aggrappano affatto alla religione e armi, solo in tempo di crisi economica. Obama ha risposto alle critiche ribadendo il concetto che le persone sono amareggiate quando il governo crea delle delusioni e non li ascolta, come è successo nel caso delle comunità operaie in Ohio e Pennsylvania, e, pertanto, molti lavoratori delusi finiscono per votare su temi che non sono inerenti alle loro condizioni, come il tema del diritto costituzionale a possedere un’arma o alcune questioni religiose.

Nel frattempo, la senatrice Clinton, approfittando dell’attenzione degli organi d’informazione sull’apparente “gaffe” di Obama, ha rincarato gli attacchi contro l’avversario, dichiarando che “il senatore Obama non ha ancora assunto la paternità per quello che ha detto e non ne ha accettato la responsabilità”. Per la Clinton le affermazioni di Obama sono elitarie e creano divisioni, e dimostrano che Obama non è in contatto con il ceto medio e le classi lavoratici. “La gente vuole una spiegazione”, ha affermato la senatrice di New York, che domenica 13 aprile, ha visitato un quartiere operaio di Scranton, in Pennsylvania, la città dove ha vissuto da bambina, e vicino al luogo dov’è sepolto suo padre, cercando di riaffermare la sua vicinanza agli elettori del ceto medio e delle persone a basso reddito. Tuttavia, nel giorno in cui Hillary Clinton tentava di mettere in risalto il suo interesse per le condizioni delle famiglie dei lavoratori di Scranton, la redazione del maggiore giornale della città, il Scranton Times Tribune, ha deciso di appoggiare ufficialmente Barack Obama, dichiarandolo “il più capace a dirigere la nazione”. La redazione del giornale riconosce alla senatrice le “profonde radici che ha nella città di Scranton,” ma la considera un potente parafulmine politico, mentre “Obama ha la capacità di costruire il consenso”.

La trascrizione dell’intero discorso del 6 aprile di Obama è reperibile in rete.

Pubblicato su Agenzia Radicale il 13 aprile 2008.

Autore: Tony Quattrone

Tony Quattrone è stato eletto rappresentante del Partito Democratico USA in Italia dal marzo 2015 al marzo 2017 (Democrats Abroad Italy-Chair). Ora vive a Houston, Texas, dove milita nel Partito Democratico della Contea di Harris. Ha vissuto in Italia per quasi 50 anni, dove ha lavorato prima per i programmi universitari del Dipartimento della Difesa USA, e poi come Capo delle Risorse Civili del Comando NATO di Napoli. Ha pubblicato oltre 200 articoli in italiano per diverse testate (Quaderni Radicali, Il Denaro, L'Avanti, ecc.) ed è stato intervista più volte dalla RAI e altre emittenti in Italia a proposito delle elezioni USA.