Bill Clinton: “I neri per Obama, le donne per Hillary”

ANTHONY M. QUATTRONE

“I neri voteranno per Barack Obama e le donne voteranno per Hillary Clinton” ha dichiarato all’Associated Press il 23 gennaio l’ex presidente americano Bill Clinton, prevedendo “una dinamica che potrebbe portare alla sconfitta di Hillary nelle primarie democratiche di sabato prossimo in Sud Carolina”.  Per Bill Clinton, “votare in base alla razza o al sesso del candidato è comprensibile perchè le persone sono fiere, quando qualcuno con cui si identificano emerge per la prima volta”.

Nel frattempo, la campagna elettorale della senatrice Clinton ha alzato il livello dello scontro nei confronti del senatore Obama, trasmettendo una serie di annunci radio nel Sud Carolina in cui si fa largo uso di una dichiarazione in cui quest’ultimo elogiava i repubblicani.  Obama aveva, infatti, dichiarato durante un dibattito televisivo lo scorso lunedì, che “sarebbe corretto dire che i repubblicani sono stati il partito delle idee per un lungo periodo di tempo negli ultimi 10, 15 anni, nel senso che sfidavano la saggezza convenzionale”.

Negli annunci radio, la campagna della Clinton usa la dichiarazione di Obama, fuori del contesto in cui è stata fatta, facendo dichiarare all’annunciatore che “Hillary Clinton crede che queste elezioni riguardano la necessità di rimpiazzare le idee disastrose dei repubblicani, con idee nuove, come quelle che servono per riavviare l’economia”.

La dichiarazione di Obama, invece, seguiva un ragionamento storico in cui faceva notare che il partito o il candidato che ha rappresentato qualcosa di nuovo, creava le condizioni per il cambiamento come, quando, secondo Obama, il presidente democratico John F. Kennedy cambiò la direzione in cui andava il paese.  In breve, durante il dibattito Obama aveva invitato il partito democratico a non lasciare ai repubblicani la leadership del cambiamento, rimanendo ancorato a vecchie idee e vecchi temi.

I sostenitori di Obama nel Sud Carolina, capeggiati dall’ex governatore dello stato, Jim Hodges, hanno immediatamente reagito agli attacchi della campagna della Clinton.  Per Hodges, “sembrerebbe che i partigiani della Clinton vogliono vincere a qualsiasi costo”.  Già pochi giorni fa, il senatore Ted Kennedy aveva avvertito che certi attacchi personali fra i candidati democratici potevano creare insanabili divisioni nel partito che avrebbero sicuramente favorito i repubblicani nelle elezioni di novembre.

La preoccupazione di Bill Clinton per l’andamento delle primarie nel Sud Carolina è giustificato in base ai risultati dei sondaggi condotti negli ultimi giorni, i quali indicano circa12 punti di vantaggio di Barack Obama sull’ex first lady.  La robustezza dell’elettorato nero nel Sud Carolina dovrebbe scongiurare che i sondaggi incappino nello stesso errore in cui sono incorsi nel New Hampshire poche settimane fa, quando erroneamente predissero la vittoria di Obama.  In quella circostanza, gli elettori neri erano una minoranza, mentre nel Sud Carolina dovrebbero essere almeno la metà di tutti i democratici che si presenteranno alle urne il 26 gennaio.

La rosa dei candidati democratici si è ulteriormente assottigliata con il ritiro del deputato dell’Ohio, Dennis Kucinich, il quale annuncerà ufficialmente l’abbandono nel corso della giornata del 25 gennaio.  Sono rimasti in gara per i democratici solo quattro candidati: Hillary Clinton, Barack Obama, l’ex senatore del Nord Carolina, John Edwards, e l’ex senatore dell’Alaska, Mike Gravel.
Nell’ultimo sondaggio nazionale condotto fra il 18 e il 22 gennaio per Los Angeles Times/Bloomberg, il vantaggio di Hillary Clinton si è ulteriormente assottigliato.  La Clinton registra il 42 percento dei consensi, contro il 33 per Obama e 11 per Edwards, 1 per Kucinich, mentre gli indecisi sono circa 13 percento.

Pubblicato su Agenzia Radicale il 25 gennaio 2008.

Autore: Tony Quattrone

Tony Quattrone è stato eletto rappresentante del Partito Democratico USA in Italia dal marzo 2015 al marzo 2017 (Democrats Abroad Italy-Chair). Ora vive a Houston, Texas, dove milita nel Partito Democratico della Contea di Harris. Ha vissuto in Italia per quasi 50 anni, dove ha lavorato prima per i programmi universitari del Dipartimento della Difesa USA, e poi come Capo delle Risorse Civili del Comando NATO di Napoli. Ha pubblicato oltre 200 articoli in italiano per diverse testate (Quaderni Radicali, Il Denaro, L'Avanti, ecc.) ed è stato intervista più volte dalla RAI e altre emittenti in Italia a proposito delle elezioni USA.