Anthony M. Quattrone
A tre settimane dalle elezioni di mid-term del 2 novembre 2010, repubblicani e democratici americani si danno battaglia per conquistare il voto degli indecisi. Secondo il più recente sondaggio nazionale eseguito per ABC/Washington Post, i repubblicani hanno un vantaggio di circa sei punti percentuali sui democratici. Questo vantaggio si è dimezzato rispetto a un mese fa, quando i repubblicani erano avanti di circa tredici punti percentuali. Nelle elezioni di mid-term sono in palio tutti i 435 seggi per la Camera, trentasette dei 100 seggi del Senato, e trentanove delle cinquantaquattro cariche di governatore. I repubblicani sono in testa alla Camera e per le cariche di governatore, mentre al Senato sembra che i democratici riusciranno a contenere i danni senza perdere la maggioranza.
Secondo i sondaggi locali, condotti in tutti i distretti elettorali, e in base alle tradizioni di voto, alla Camera i repubblicani possono contare di ottenere, con “certezza” 204 seggi, mentre 184 sono quelli “certi” per i democratici. Trentanove seggi sono “in bilico”, dove i sondaggi rilevano che non è ancora possibile indicare una previsione di voto. Su questi seggi si convoglierà l’interesse degli apparati dirigenti dei due partiti, incanalando enormi risorse finanziarie per conquistare sia gli elettori indecisi, sia per convincere la tradizionale base elettorale a rivotare per i candidati del proprio partito.
I democratici sono preoccupati di perdere il controllo della Camera, dove servono 218 deputati per raggiungere la maggioranza. Per raggiungere quota 218, i democratici devono assolutamente conquistare ventiquattro dei trentanove seggi ancora “in bilico”. La direzione del partito sembrerebbe proiettata verso una strategia che tende a sostenere in modo massiccio tutti quei candidati adesso in carica e alcuni di quei esordienti che hanno ragionevoli possibilità di vincere contro candidati repubblicani in carica o esordienti. Il deputato del Maryland, Chris Van Hollen, capo del Comitato elettorale democratico, è fiducioso che il sostegno che il partito nazionale darà ai candidati democratici sarà sufficiente per impedire che i repubblicani si addentrino troppo all’interno dei “territori” democratici. Il comitato elettorale ha impegnato almeno 52 milioni di dollari (pari a circa 40 milioni di Euro) per pubblicità televisiva per sostenere direttamente i candidati democratici durante gli ultimi giorni di campagna elettorale. La direzione democratica è al lavoro per sostenere in particolare alcuni dei veterani del partito che in questo momento sono in difficoltà, come il deputato del Colorado, John Salazar, quello della Georgia, Sanford Bishop, Phil Hare dell’Illinois, Joe Donnelly dell’Indiana, e in particolare il presidente della commissione forze armate della Camera, il deputato del Missouri, Ike Skelton. Leggi tutto l’articolo