Riforma sanitaria: Obama al contrattacco

Anthony M. Quattrone

U.S. President Barack Obama laughs during the taping on his guest appearance on the "Late Show with David Letterman" show in New York, September 21, 2009. REUTERS/Kevin Lamarque
U.S. President Barack Obama laughs during the taping on his guest appearance on the "Late Show with David Letterman" show in New York, September 21, 2009. REUTERS/Kevin Lamarque

Barack Obama è ritornato in piazza, tenendo comizi e incontri in diverse città americane, per chiedere alla sua base elettorale di sostenerlo nel portare a termine la riforma sanitaria prima della fine dell’anno.  Obama, tentando anche di invertire la tendenza dei sondaggi che hanno rilevato, recentemente, una costante caduta della sua popolarità, porta messaggi di fiducia nella ripresa economica, direttamente nelle zone più colpite dalla crisi.  Fra domenica 20 e lunedì 21 settembre, il presidente è anche intervenuto in sei diverse trasmissioni televisive, per parlare direttamente di ripresa economica e di riforma sanitaria

Il 15 settembre 2009, Obama ha incontrato i lavoratori della General Motors a Lordstown, Ohio, ricordando che la sua amministrazione è intervenuta in modo decisivo per salvare l’industria automobilistica americana.  Secondo Obama, la General Motors è ora in condizione di ripartire nella competizione mondiale, perché con l’aiuto del governo, e i sacrifici dei lavoratori, il management ha potuto ristrutturare la produzione e vendere automobili più efficienti.  Secondo Obama, il programma d’incentivi proposto dal governo, il cosiddetto “cash for clunkers” (soldi per rottami), che permette la permuta della propria vecchia auto in cambio di uno sconto di 4.500 dollari al momento dell’acquisto di una nuova auto più efficiente da un punto di vista ambientale e dei consumi, è stato e continua ad essere un successo. Leggi tutto l’articolo

Riforma sanitaria Usa: Obama mobilita i sostenitori

Anthony M. Quattrone

U.S. President Barack Obama delivers a speech on healthcare before a joint session of Congress in Washington, September 9, 2009. REUTERS/Jason Reed
U.S. President Barack Obama delivers a speech on healthcare before a joint session of Congress in Washington, September 9, 2009. REUTERS/Jason Reed

Il presidente Barack Obama ha lanciato, immediatamente dopo aver tenuto un discorso durante una seduta congiunta del Congresso mercoledì sera, la mobilitazione generale di tutti coloro che sono interessati all’attuazione della riforma sanitaria americana.  Obama ha mandato milioni d’email chiedendo ai sostenitori di scrivere ai membri del Congresso, affinché approvassero il passaggio delle misure proposte per riformare il sistema sanitario americano.  Obama ha deciso di intervenire direttamente, parlando al Congresso, per tentare di far uscire dall’impasse il dibattito sulla riforma sanitaria, bloccato dalle posizioni inconciliabili fra la sinistra liberal del partito democratico, marcatamente statalista, e i conservatori sia repubblicani sia del partito del presidente, che si oppongono a qualsiasi incremento del ruolo del governo nella sanità.

Il successo o il fallimento di Obama nel portare avanti la riforma sanitaria potrebbe segnare in modo indelebile l’intera storia della sua presidenza.  Obama vorrebbe riuscire, laddove Bill Clinton fallì 16 anni fa, cercando di convincere la maggioranza degli americani e i loro rappresentanti al Congresso, che è necessario adottare una via di mezzo fra un sistema sanitario basato totalmente sull’impresa privata e uno controllato completamente dallo stato, garantendo la libertà di scelta di ogni americano rispetto sia al tipo di assicurazione medica che vuole acquistare, sia come e dove ottenere le prestazioni mediche.

Obama ha incontrato ostacoli abbastanza grossi nel proporre una riforma condivisa all’interno del suo stesso partito, e ora sta pagando le conseguenze dal punto di vista del gradimento popolare.  Un sondaggio condotto nei giorni scorsi dall’AP-GfK, e annunciato poco prima del discorso di mercoledì, rilevava che il 52 percento degli americani era insoddisfatto di come il presidente stava conducendo il lavoro sulla riforma sanitaria.  L’insoddisfazione è cresciuta di ben 9 punti rispetto al sondaggio condotto a luglio, quando il 43 percento degli intervistati avevano manifestato perplessità nei confronti di Obama. Leggi tutto l’articolo